CLIMATE 05 – RECLAIM AIR AND WATER

«La mia arte è un tributo alla natura», ha dichiarato l’artista Andreco, «E ha l’obiettivo di spostare il punto di vista da antropocentrico a ecocentrico».
Artista e ingegnere ambientale, Andreco impiega la sua pratica artista per sensibilizzare il pubblico sui temi della sostenibilità ambientale, urbanistica, ed ecologia e riflettere sul rapporto tra uomo e natura, tra l’ambiente costruito e il paesaggio naturale.
“Climate 05 – Reclaim Air and Water” (2019, Delhi), presentato al Volvo Studio Milano con la partecipazione di Angela Vettese, è stato il quinto episodio della serie “Climate Art Project”, un progetto transdisciplinare tra arte, scienza e consapevolezza ambientale ispirato agli studi scientifici e sociali sull’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.

Armin Linke – BLIND SENSORIUM

Armin Linke indaga i meccanismi di trasformazione dell’ambiente in cui viviamo in chiave naturale, tecnologica e urbanistica, muovendosi all’interno dei media della fotografia e del video.
In dialogo con Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del museo MaMbo di Bologna, Linke ha presentato estratti audio e video tratti da “Alpi, The Appearance of That Which Cannot Be Seen”, “Prospecting Ocean” e “Blind Sensorium”, gli ultimi suoi progetti in ordine temporale, tutti accomunati dalla grande esattezza scientifica e da metodi di approccio sperimentali.

Giovanni Vetere – TALK TO THE FISH

Utilizzando performance, installazioni e sculture, Giovanni Vetere crea habitat immersivi che mettono in discussione il corpo umano ed il suo rapporto con il mare. Posizionando il corpo in un ambiente innaturale, il lavoro di Vetere ha trasportato lo spettatore in un viaggio verso le proprie radici. “Talk to the Fish” si è posto come un dialogo tra uomo e mare. L’uomo ha scelto di non ascoltare più le necessità della natura, considerandola diversa da lui. “Talk to the Fish” è stato un invito a ripensare le nostre interazioni umane con la natura, dall’antropocene al chthulucene.

Matilde Sambo

L’artista ha modificato lo spazio di Volvo Studio Milano attraverso tre componenti: l’installazione site specific Metempsicosi realizzata con fogli di soia, un intervento sonoro caratterizzato da una composizione di field recordings e la proiezione dell’opera video Fairy Cage.

La soia e la sua fragilità si ricollegano alla “cura”, tema ricorrente nella ricerca dell’artista: sostenibilità significa proprio prendersi cura del pianeta, trovando forme di azione che non incidano su di esso. Il video screening di Fairy Cage (2018) ha dato uno spunto di riflessione sul rapporto tra uomo-natura e sul suo fragile equilibrio.

Installazione, video screening e intervento sonoro
A cura di: Giulio Verago, Viafarini